La rivolta anti-Uber dei tassisti anche a Roma, Firenze e Napoli

roma uberROMA – Sciopero ‘anti Uber’ dei taxi non solo a Parigi, ma anche nelle città italiane: a Firenze, Roma e Napoli. Nella capitale alcune centinaia di tassisti sono scesi in piazza Santi Apostoli per manifestare. Hanno sceto il giorno della protesta dei colleghi europei che si sono riuniti a Parigi contro l’abusivismo nel settore, contro la multinazionale americana Uber e per dire ‘No’ agli emendamenti presentati dall’area Lanzillotta in discussione da oggi in commissione al Senato. Hanno aderito all’iniziativa i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Federtaxi Cisal e Ati. Hanno appeso uno striscione con la scritta ‘Questo è l’inizio, continua la battaglia’.

“Il segnale che ci viene da questa piazza oggi e dalla base è quello di bloccare la città se non dovessero ritirare gli emendamenti in discussione al Senato che spianano la strada alle multinazionali”, ha annunciato il segretario nazionale dell’Ugl e presidente dell’associazione Tutela legale taxi, Alessandro Genovese.

Taxi ‘in rivolta’ anche a Firenze. In segno di solidarietà verso la grande manifestazione francese, nel capoluogo toscano le auto bianche di Cgil, Uil, Cisal e Confartigianato hanno deciso di incrociare le braccia per le ultime 4 ore di ognuno dei turni di oggi. “Questo ha consentito di mantenere in funzione un livello minimo di servizio anche se con qualche difficoltà e disagio per i clienti”, ha spiegato Fabio Macchiavelli del 4242 taxi.

Questa mattina i i tassisti fiorentini si sono raccolti con decine delle loro auto in drappello alla stazione ferroviaria, dove hanno anche effettuato un volantinaggio. “Bisogna che le istituzioni, lo Stato, dicano basta all’abusivismo: Uber e gli Ncc aggirano le regole che governano questo settore, operano in un regime di semi o totale illegalità, devono essere fermati, ci sono sentenze che lo dicono, ma nessuno fa nulla”, hanno spiegato alcuni tassisti. Nel primo pomeriggio il drappello si sposterà per la seconda tappa della protesta all’aeroporto Vespucci. Non partecipa allo sciopero Uritaxi: “In Italia le trattative sulla questione Uber e abusivismo non sono ancora finite – ha spiegato Claudio Giudici, rappresentante della sigla – e lo sciopero è uno strumento che va utilizzato quando non esistono altre possibilità”.

Taxi listati a lutto anche a Napoli, per lo sciopero delle auto bianche. Alle 8 del mattino i tassisti napoletani aderenti alla Usb (Unione sindacale di base) hanno fatto scattare una protesta fino alle 22. Un corteo di auto è partito poco prima delle 10.30 da piazza San Francesco, diretto in Prefettura. La protesta – ha fatto sapere l’Usb – è rivolta contro “tutte le forme di abusivismo presenti nel trasporto pubblico”, per ottenere dall’ amministrazione comunale “valide politiche sulla mobilità urbana” e per “la qualificazione del tariffario taxi”.

Nel pomeriggio una delegazione dei tassisti che hanno protestato a Roma contro Uber è stata ricevuta dal presidente della commissione Industria, commercio e turismo del Senato Massimo Mucchetti.

Commentano la protesta anche le associazioni di consumatori. “Non è accettabile che i tassisti blocchino ogni tentativo del legislatore di aggiornare una legge antidiluviana che non prevede la sharing economy nell’utilizzo di piattaforme digitali come Uber e che costringe chi svolge il servizio di noleggio con conducente a dover rientrare in rimessa dopo ogni singolo servizio, con evidenti aumenti dei costi per i consumatori. Tanto più se poi utilizzano i vuoti legislativi per fare ricorsi in tribunale, come nella vicenda Uber”, ha detto Massimiliano Dona, Segretario dell’Unione nazionale consumatori.

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